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Progetto per un albergo nel bosco a San Michele, Capri

1938 Capri (Napoli)
Alberghi;
Concorsi, progetti e proposte;

Collaboratori
Bernard Rudofsky

Il Mediterraneo insegnò a Rudofsky, Rudofsky a me:così Gio Ponti definì la sua collaborazione con Bernard Rudofsky negli anni Quaranta. Rudofsky aveva appena progettato, con Luigi Cosenza, la più bella architettura mediterranea d'Italia (prima della casa di Malaparte a Capri, di Libera): la villa Oro a Posillipo, del '86. Idee pontiane e rudofskiane confluiscono nell'invenzione dell'albergo San Michele a Capri: un albergo spontaneo, fatto di case-stanze separate, sparse in un bosco, ognuna con un patio, ognuna con un nome; e dalle case tanti sentieri-corridoi convergono a un minuscolo paese, cuore dell'albergo, ove risiede il direttore (anzi, il gentiluomo che governa il luogo)

Il Mediterraneo di Rudofsky è bianco, quello di Gio Ponti colorato. I nomi delle stanze (stanza degli angeli, stanza dei cavallini, stanza delle sirene) sono di Ponti. L'idea della vasca da bagno a conca nel pavimento, fra muri, fresca acquea grotta nella casa, è di Rudofsky; e così l'idea delle scale di muro con le alzate in decorata ceramica, e l'idea che gli ospiti, arrivando, lascino in un ripostiglio tutti i loro indumenti, e ne trovino altri (sandali, cappelli, ombrelli) disegnati dagli architetti (idea giapponese: Rudofsky scoprì il Giappone, ancora puro, prima dei giapponesi contemporanei).

Ponti e Rudofsky, amici, hanno molto progettato, e nulla costruito, insieme. Li legava l'idea dell'architettura senza architetto. Rudofsky la svilupperà poi nei suoi famosi libri-viaggi (viaggi nei paesi, viaggi nei musei) stimolato dall'innocenza dei suoi interlocutori americani. Così, negli anni Cinquanta-Sessanta viaggeranno, fotografando, disegnando, scrivendo, messaggeri/interpreti delle culture altrui, anche Steinberg, Eames, Wirkkala, Sottsass, William Klein- e le pagine di Domus rifletteranno tutto ciò. Gio Ponti viaggiò soltanto nel paese di Gio Ponti, in costruzione.