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Testiera cruscotto per Spartaco Brugnoli

1948 Cantù (Como)
Mobili;
Opere realizzate;

Committente
Brugnoli

Alla fine degli anni Quaranta Gio Ponti mette a punto un principio che non abbandonerà più, nei suoi arredi: il principio della parete organizzata, cioè del pannello a parete che raccoglie una composizione di piani e di oggetti.

A questo principio si rifà l'idea (1948) della testiera-cruscotto per il letto, cioè di un pannello a parete che raccolga tutte le attrezzature utili a chi sta a letto, mensole, ripiani per libri e per il telefono, comandi delle luci, radio incassata, accendisigari incassato. Mentre il giaciglio vero e proprio sarà indipendente, leggero, spostabile su ruote. E così l'idea del pannello-cruscotto per la scrivania: la scrivania potrà essere un tavolo sgombro e leggero, con un attrezzatissimo pannello-cruscotto alle spalle.

Al principio dell'organizzare, cioè del comporre entro una definita superficie, si potrà ricondurre anche l'idea della finestra arredata, 1954: entro il rettangolo vuoto della vetrata, un gioco di mensole e ripiani, con oggetti, da guardare in negativo contro il cielo. Nel 1950 il principio del comporre entro una superficie si affinerà con l'idea dell'alleggerire. Alleggerire assottigliando a lama i bordi del pannello-superficie e di tutti ì ripiani portati, sì da togliere loro il peso visuale. Alleggerire, inoltre, distaccando visualmente i piani l'uno dall'altro con l'illuminarli da dietro, il che li rende volanti. Questi criteri li ritroveremo anche nell'architettura, negli anni Cinquanta e Sessanta.Gio Ponti insiste, in questi anni, sulla leggerezza. Ma il suo è, piuttosto, un alleggerimento, anzi un'illusione visiva di alleggerimento, il puntale acuminato, il profilo affilato, la luce che sospende.