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Rivista "Bellezza"

1941 - 1944
Pubblicazioni;
Opere realizzate;

Bellezza è la rivista di moda italiana che Ponti stimolò, dal 41 al 43' combattendo, anche nelle sue pagine, per l'arte. La sartoria, la moda, sono produzione d'arte. E quan­do, in Bellezza e in Stile, Gio Ponti si rivolge alle donne Voi, o donne lo fa per l'arte. Alle sue donne -an­che quando le disegna, campigliescamente, come don­ne/angeli- chiede molto. Sono le donne all'italiana che egli vuole inventrici della propria casa, senza in­fausti preconcetti. Donne che gli insegnano la casa vi­vente anche se in realtà egli dedicherà loro case già tutte disegnate. Donne che egli vuole disobbedienti alle mode, e che amino i libri, e ne spargano per tutta la casa. Donne per cui la casa è un luogo dove stare donde la parola bellissima stanze, e che per la casa si faran regalare opere d'arte nobile spesa, Scipione, Severini, Sironi, Martini (un genio), Carrà, Tosi, De Pisis... Donne che de­vono comperare la appena uscita Apocalisse illustrata da de Chirico. E leggere la appena uscita Antologia di Frank Lloyd Wright: L'architettura è una cosa per la vi­ta di tutti. Ma perché hanno in casa Vogue, Harper's Bazaar, Life, Plaisir de France, e non L'Italiano di Longa­nesi, Il Selvaggio di Maccari, Omnibus? Gio Ponti com­batte l'inespugnabile fortezza dello snobismo, e quasi vin­ce. Coglie l'identità fra la casa e il vestito quanto al suo vestito, in questi anni, è un colorato costume, una ceramica, in cui il corpo è splendidamente nascosto. Non ama la moda come moda; teme, anzi, la moda, se non è una vera trasformazione del costume: amerà Ma­ry Quant. Dove la moda non può essere arte, allora per lui l'eleganza superstite è la dignità personale.