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Domus Lictoria: concorso per il Palazzo del Littorio, Via dell’Impero

1934 Roma
Edifici per uffici e società;
Concorsi, progetti e proposte;

L'idea: Non una specie di ministero in più, non una facciata monumentale con dietro i vetri gli impiegati, ma un complesso di edifici, ciascuno con la sua funzione. Quasi una città, isolata alzandone di quota il territorio: un'isola di edifici, separati dal traffico urbano mediante spalti e verde: all'interno dell'isola, le due circolazioni, pedoni e auto, sono indipendenti... le torri degli uffici so­no alzate su portici, permettendo al pubblico di percorrere il piano in tutti i sensi.

È un'idea che sembra anticipare progetti pontiani di mol­to successivi (Centro Culturale Anton Bruckner a Linz, 1961, Centro Direzionale a Monaco di Baviera, 1970): scomporre l'insieme nei diversi elementi che lo costitui­scono, farne degli edifici separati, riconoscibili subito uno per uno ogni elemento si rivela con la sua forma vera e unica e collocarli su una piattaforma che li isoli dalle condizioni, dimensioni e suggestioni dell'ambiente circostante. Qui, gli edifici separati sono: il corpo degli uffici, il corpo della Mostra della Rivoluzione, il corpo della Domus Lictoria. Una soluzione che liberava dalla suggestione del luogo (il Foro), suggestione che bloc­cò Pagano e che ispirò Terragni. Un progetto intima­mente non-aulico, nonostante il tema, e distaccato dal di­battito intenso di allora.