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Progetto per la Facoltà di Fisica Nucleare

1953 San Paolo (Brasile)
Edifici scolastici ed universitari;
Concorsi, progetti e proposte;

Lo stimolante Brasile, visitato nel 52, è stato per Ponti l'occasione di due progetti ineseguiti ma anticipatori: il progetto per il Predio Italia, e il progetto per la Facoltà di Fisica Nucleare a San Paolo- questo lungo edificio orizzontale che Ponti amava indicare come precedente mentale della Pirelli quanto a forma finita, forma chiusa.

Qui il lungo fronte che si piega leggermente al centro e il muro posteriore che risvolta alle due estremità chiudono il profilo dell'edificio: gli danno forma. Qui inoltre i muri appaiono -altro principio pontiano- come puri schermi appesi: il fronte superficie forata sottile, piegata in alto a gronda, e piegata in basso per dare profondità maggiore alle aule del piano terreno non tocca terra; fronte e fianco sono distaccati sullo spigolo: sono due fogli, e il loro esile spessore è in evidenza; la copertura sul rovescio è a sbalzo. Inoltre, altro principio, il progetto separa in volumi distinti, subito riconoscibili, gli elementi diversi di cui l'edificio è composto: l'auditorium, ambiente fuori scala rispetto alle aule, è estratto e allontanato, è un corpo a sé. Come avverrà con l'auditorium dell'Istituto Italiano a Stoccolma.

Infine, un'invenzione: il muro dedicatario, una lunga quinta isolata all'aperto, una superficie dove raccogliere -decorazione spettacolare- tutte le immagini d'arte che dedicano all'Italia questo edificio. Questa espressione dedicatoria è quella che si riconosce nelle facciate ornatissime di certi palazzi e di certe chiese, veri proclami architettonici, disgiunti dal resto dell'edificio.